6.7 C
Sessa Cilento
mercoledì, 24 Aprile 2024
Prima PaginaAccademia della VrennaUn girovago del Cilento

Un girovago del Cilento

Nel dialetto cilentano, “vòito” si può tradurre con “vagabondo”o “girovago”, associato, però, ad una accezione negativa e lievemente spregiativa che delinea, più nei dettagli, una persona senza fissa dimora o caduta in disgrazia per vicende connesse ad una condotta irresponsabile o ad un destino avverso e, qualche volta, ridotta a “balordo”.

Si dice anche per indicare persona che nel suo girovagare si presuma viva di espedienti o che comunque non è inquadrabile in una categoria di mestieri.


Il “vòito” può anche assumere una accezione romantica quando indica una persona che, secondo i parametri dell’opinione pubblica vigente in un determinato microcosmo, non si presti ad assumere stili di vita sobri, slegato da remore, o che volontariamente decida di perseguire una dimensione ebbra di viaggio e per questo lasciare nella memoria altrui un interrogativo di vaghezza, come se nessuno ne potesse riferire una destinazione o un indirizzo tra le infinite vie del pianeta: “se ne partette vòito ppe’ l’america”.

“Vòito”, per questo, è colui abbandonato al suo destino, irrecuperabile, non più in grado di rientrare nei ranghi. In un ideale ed immaginario consesso di saggi ed anziani contadini, abituati a cadenzare il tempo con le scadenze della semina e dei raccolti e con ogni incombenza che fosse utile alla sopravvivenza alimentare per sé e per la famiglia, sarebbe stato annoverato fra gli esempi di “vòito” anche Ulisse il quale, anziché pensare di tornarsene a casa a guerra finita e provvedere ad una moglie e al figlio, pensava bene di andarsene “vòito” per mari e per ninfe.


Col termine “vòito” spesso le madri rimbrottavano i loro figli, colpevoli di allontanarsi di casa senza dare indicazioni del loro percorso o di intrattenersi in giochi futili a perder tempo: “‘A iuto facenno ‘u vòito appriesso a lu pallone mbece re aiutà a pàtrito a purtà le lèuna”.

 

© Diritti Riservati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi Articoli

Anche  la madre del bimbo risulta essere iscritta nel registro degli indagati per la morte del bimbo di 13 mesi, aggredito da due pitbull in una villetta della frazione Campolongo, nella periferia di Eboli.
Le previsioni meteo per la festività del 25 aprile sono caratterizzate quest’anno da una forte variabilità atmosferica: il tempo migliore lo troveremo al mattino su regioni adriatiche e sulle Alpi
Anche quest'anno gli attivisti dell'ANPI di Camerota organizzano la celebrazione dell'Anniversario della Liberazione, con un programma itinerante in tutte le 4 frazioni del comune.

Articoli correlati

Mòccio: sostantivo maschile singolare del dialetto cilentano. Non si rinviene un vocabolo che in lingua italiana assuma perfettamente lo stesso significato dell'uso dialettale. Nel dialetto...
Azzerpulùto: aggettivo del dialetto cilentano, o anche avverbio di modo, che si potrebbe ipotizzare traducibile come participio passato del verbo "asserpolarsi". Nello specifico contesto cilentano,...
"Ammussàta": aggettivo femminile singolare del dialetto cilentano (dal participio passato di "ammussare") . Qui lo decliniamo al femminile in aderenza ad un uso del...

Dallo stesso Autore

Mòccio: sostantivo maschile singolare del dialetto cilentano. Non si rinviene un vocabolo che in lingua italiana assuma perfettamente lo stesso significato dell'uso dialettale. Nel dialetto...
Azzerpulùto: aggettivo del dialetto cilentano, o anche avverbio di modo, che si potrebbe ipotizzare traducibile come participio passato del verbo "asserpolarsi". Nello specifico contesto cilentano,...
"Ammussàta": aggettivo femminile singolare del dialetto cilentano (dal participio passato di "ammussare") . Qui lo decliniamo al femminile in aderenza ad un uso del...